Greedy Editors

editor golosi in giro per il mondo

Formaggelle e papassini

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Della sardegna, in particolare della gallura, durante l’inverno ci manca davvero tutto, dal profumo di liquirizia perennemente nell’aria, al mare, agli scorci che ti prendono alla sprovvista. Più di tutto però ci manca il cibo, praticamente introvabile in continente, per lo meno non della stessa qualità e in un certo senso irreplicabile, perché la maggior parte sono ricette semplici nelle quali sono le materie prime a fare tutto, ingredienti che mantengono il loro sapore pieno solo se comprati localmente e consumati in tempi brevi. E allora non ci resta che fotografarli, cogliendo l’attimo prima che finiscano, in attesa di tornare l’anno prossimo. Se volete provare comunque a replicare formaggelle e papassini, in internet trovate un numero praticamente infinito di ricette. Noi abbiamo provato a farcele dare dalla signora Gerolama, dalla quale li compriamo, inerpicandoci per un sentiero sterrato a prova di ammortizzatori, ma senza successo!

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Written by langueparole

2 settembre 2009 at 12:13

Pubblicato su viaggi e sapori

Dolcetto o… muesli?

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Rieccomi dopo un lungo periodo di assenza con due indirizzi internet che magari le lettrici (e i lettori) di Elle avranno già visto, ma che mi fa piacere comunque segnalarvi. Innanzitutto parto con il link alla boutique Baillardran, a Parigi, storica pasticceria specializzata in canelés, dolcetti che pare sostituiranno come trend i più famosi macarons. I canelés sono una sorta di babà, giusto per intenderci, caramellati all’esterno e morbidi all’interno. Gli ingredienti dei canelés sono latte, vaniglia, zucchero, farina, tuorlo, burro e rum e il loro nome deriva dallo stampo in cui sono cotti. Sono acquistabili, oltre che nelle varie boutique sparse per il paese (e da poco anche presso l’aeroporto di Orly), anche online.

Altro indirizzo originale è quello della boutique Meandgoji, che ha avuto l’idea di soddisfare tutti, ma proprio tutti gli estimatori di muesli, proponendo composizioni su misura in base ai gusti e che si possono creare a partire da ben 50 ingredienti. Il nome della boutique deriva dalla Goji Berry, ovvero una bacca tibetana rossa di aspetto e ricca di antiossidanti. Se volete saperne di più su muesli & co., il negozio ha anche un blog dedicato ai cereali e al loro consumo.

Written by langueparole

21 agosto 2009 at 11:12

Pubblicato su shopping

Marmellata di fragole

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La marmellata di fragole nella mia famiglia è un classico di stagione (non solo quella di fragole a dire il vero, ma anche di albicocche ecc., ma ora concentriamoci sulle fragole :-)). La ricetta è di quelle che si tramandano di madre in figlia e in ogni famiglia c’è la variante, negli ingredienti o nella preparazione, che costituisce in un certo senso il “marchio di fabbrica”. Così è come la facciamo noi:

Ingredienti per 4-5 vasetti (in base alle dimensione degli stessi):

1 kg di fragole

800 gr di zucchero (anche se mia madre a volte addirittura dimezza la quantità)

1 limone

Preparazione: lavate le fragole ed eliminate la parte bianca sulla parte superiore. Tagliatele a cubetti, riponetele in un tegame largo con i bordi alti e bagnatele con il succo del limone. Accendete il fuoco e fate bollire. A questo punto aggiungete lo zucchero e quando si forma la schiuma in superficie, toglietela con la schiumarola (questa schiumetta spesso la conserviamo e riutilizziamo a modi sciroppo gusto fragola sul gelato). Il tempo di cottura è di crica 20 minuti, ma solo la “prova del piattino” potrà dirvi se la marmellata è pronta. Prendete un cucchiaino di marmellata, mettetelo su un piattino e inclinatelo. Se la marmellata scivola eccessivamente, necessita ancora di cottura, se rimarrà soda e compatta senza scivolare troppo, allora la cottura è ultimata. Quando la marmellata è ancora calda riponetela nei vasetti lasciando circa 1 cm di spazio tra la marmellata e il tappo. Girate i vasetti a testa in giù per creare l’effetto sotto vuoto. Lasciate raffreddare la marmellata in questa posizione. Conservatela al riparo da fonti luminose.

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Written by langueparole

18 giugno 2009 at 15:32

Pubblicato su conserve